mercoledì 6 aprile 2016

I NUOVI HIPPIE


Questa Pasquetta ho avuto una illuminazione.
Ero con due amiche educatrici in mezzo alla natura, e cercavo un cespuglio dietro a cui nascondermi per espletare un fisiologico bisogno. Tra un turno di vedetta femminile ed un altro, mi sono messa a riflettere con loro su quanto siamo diversi da molte altre persone.
Perchè molte quasi quarantenni della nostra età avrebbero trascorso la Pasquetta nel ristorante figo, tirate a lucido con abiti firmati, con l'amuchina nella borsetta e il tablet da sbattere davanti ai loro figli per non farli annoiare, anzi, per sedarli fino al momento del caffè e del conto.
E poi c'eravamo noi. Sparsi in una radura insieme a decine e decine di altre famiglie, di altre compagnie di amici, tra risate e schitarrate.
Con gli uomini stretti in gruppo, uniti dal ruolo esclusivamente maschile dei Detentori della grigliata. Dai ad un gruppo di uomini carne cruda, verdura, fuoco e torneranno ad uno stadio primitivo.
Donne e bambini in giro a raccogliere rami secchi per il fuoco.
E poi partite di calcio, rotolamenti nell'erba, nel fango, strani travestimenti con plaid zebrati scovati all'ultimo dal retro della macchina. Un bambino di tre anni e mezzo si è arrotolato tale plaid a mò di mantello, e per un attimo ci è sembrato che la reincarnazione infantile di Freddy Mercury fosse tra noi.
E poi zibibbo da portare in salvo dalle pallonate, racconti dell'orrore generosamente elargiti ai pargoli impavidi, camminate tra i boschi, curiosi ritrovamenti di sassi ferrosi.
Ero lì con le mie amiche e riflettevo sul fatto che siamo proprio tanti.
Che appena c'è una domenica di sole ci tuffiamo nella natura, immersi fino al collo.
Spartani, arruffati, selvatici.
Siamo artisti, sciamani, educatori, musicisti, attori. Ma anche negozianti, impiegati, operai.
Possiamo essere benestanti o avere difficoltà ad arrivare a fine mese. Ma quello che ci unisce è che abbiamo scavato sotto la superficie di questa società consumistica e basata sull'ostentazione.
Ci sentiamo liberi, scarmigliati e felici di non dover dimostrare niente a nessuno.
Siamo bambini dentro, e siamo allo stesso tempo dotati di una sensibilità, di una profonda forma di spiritualità strettamente connessa all'immersione nei cicli naturali dell'esistenza.
Probabilmente siamo i nuovi Hippy. Siamo una minoranza, è vero, ma se mi guardo attorno, su questa ampia radura che è la vita, vedo decine di persone come noi in giro.




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