venerdì 18 ottobre 2013

LA CASA

Ultimamente questa coppia di esoteristi, composta da me e mio marito, dedica ogni sera alla ricerca di una casa nuova. Non che la nostra attuale non ci piaccia, al contrario, ma non è congeniale all'aumento della famiglia. Quindi, ogni sera io e mio marito ci aggiriamo come anime in pena nelle vie centrali di Torino, affiancati da uno o due agenti immobiliari.
Intanto, non ho ancora visto un agente immobiliare arrivare puntuale all'appuntamento prefissato. Il giorno che mi capiterà, inizierò a credere anche alle Madonne che lacrimano sangue.
Ho visitato tantissime case, ma ce n'è una di cui devo assolutamente raccontarvi. L'ho definita La Casa, anzi, la Casa Maledetta.
Intanto, l'appuntamento per visionarla era in agenzia alle 19.15. Alle 19.40, l'impiegata dell'agenzia si accorge di non avere le chiavi per aprirla. Si scopre, dopo numerose telefonate ai vari agenti della zona, che le chiavi le ha un ragazzo che ha probabilmente appena buttato la pasta per fare cena e quindi torna indietro per consegnarcele. Alle 20 siamo finalmente davanti alla Casa.


Succintamente, ecco le informazioni che l'agenzia ci aveva dato: "Ex convento delle suore, l'immobile ristrutturato è disposto su tre livelli da ingresso indipendente dal piano terra (...)
Al piano seminterrato attraverso un passaggio storico del XV secolo si accede all'ampia taverna, il soffitto è a volta con i mattoni a vista."
Eravamo lì davanti, a questa casa indipendente, e la ragazza dell'agenzia cercò di aprire il portone. Niente da fare. Non si apriva. Colta da estremo imbarazzo, iniziò ad elogiare l'elegante manifattura della serratura, originale del 1.700, che il suo zio fabbro, quando la vide in foto, rimase estasiato. La serratura, dopo dieci minuti di scatti e spallate, dell'agente e di mio marito, continuava a non cedere. Alzando gli occhi verso le finestre buie della casa, per un attimo ebbi la sensazione di trovarmi davanti alla famiglia di fantasmi del film "The Others", con Nicole Kidman e i due pargoli spettrali, stretti in un abbraccio a guardarci e a ripetere: "Tranquilli, non entreranno, la Casa resterà nostra per sempre".  Ancora peggio, iniziai a pensare ad un trio di suore del convento (quello era la Casa, in origine), strette a guardarci dalla finestra e ripetere "Tranquilli, quegli sporchi commercianti del negozio di Magia dietro l'angolo non entreranno. La Casa sarà nostra per sempre". A quel punto, stremata, l'agente immobiliare telefonò a qualcuno. Suppongo fosse l'agente di prima che, nuovamente, era tornato a casa per buttare la pasta. Per un attimo credevo che sarebbe arrivato Harvey Keithel in versione Risolutore, con l'acido corrosivo nella valigetta, per distruggere la preziosa serratura del 1.700. Invece, arrivò un agente immobiliare grosso come un armadio (secondo me aveva sbagliato lavoro. Avrebbe guadagnato dieci volte tanto nelle lotte clandestine). Comunque, il Risolutore riuscì, con un paio di spallate ben assestate, ad aprire la porta.
Entrammo e andammo subito a vedere la taverna. Ecco, ho come l'impressione che lì sotto abbiano seppellito qualcosa. Non so se Suore che volevano darsi alla bella vita e scappare dal convento, o feti di cui nessuno doveva sapere (esiste un pò questo luogo comune, nelle segrete  e tra i segreti dei conventi...).


Ovviamente, sia io che mio marito ci siamo subito innamorati di quell'atmosfera un pò lugubre, dove il passaggio tra i mondi pare così sottile. Quella, c'è poco da fare, è la casa perfetta per qualunque occultista. Per qualunque occultista senza prole a carico, però. Ne abbiamo avuto definitiva conferma quando ci siamo trovati davanti ad una scalinata dalla tremenda pendenza, grazie alla quale cui si accedeva alla cucina. Ecco, se non sono morta lì, a salire e scendere quelle scale, penso che camperò almeno altri 40 anni. Probabilmente anche le suore spettrali hanno avuto pietà di noi, sarebbe bastato uno sgambetto al decimo gradino e la famiglia di esoteristi si sarebbe unita al macabro terzetto di suore alla finestra.
Questo per dirvi che, se siete esoteristi, (in particolar modo medium, già immagino la planchette impazzita lì dentro!) non volete prole al seguito e cercate casa a Torino centro,  esiste l'immobile giusto per voi.

2 commenti:

  1. Che dire.... bella! E' da un po' che latito da internet, su Fb al momento non ci vado più, ho avuto un avvertimento dalla vita di starci per un po' lontano e al momento così faccio. Ma stasera avevo già spento il pc ma dopo poco mi è venuta voglia di riaccenderlo per vedere le novità sul tuo blog! Leggo di questa casa, interessante. Ti dirò, io vivo in una casa di paese che è della mia famiglia da generazioni, per quello che ne so io è dell'800 ma molte informazioni non ne ho. E' in una zona dove i romani costruirono anche un pantheon e malgrado l'ormai ammassamento di case costruite negli ultimi anni ancora dimorano degli spiriti della natura non troppo lontani. Ma che centra? E' per fare una breve introduzione. Beh, ovviamente c'è una cantina anche se è appena sotto il livello del terreno dove dimora uno spirito. Beh potrei aggiungere anche altro, ma meglio di no pubblicamente. Anche la mia camera è molto "particolare"!. Ora racconto un aneddoto per far capire cosa può succedere. Da moltissimi anni sono un giocatore di Role playing (non so chi conosce cosa siano), comunque, una sera per una partita invito i miei amici ad andare in cantina che era il luogo ideale per rappresentare un po' la situazione in cui ci si trovava nel gioco, Con delle semplici cassette per l'acqua di metallo (mi pare non esistano più) ho fatto il tavolo e le sedie. Nel momento topico della serata quando tutti eravamo attenti ecco che... si sente molto chiaramente e distinto un: "Pssst! Pssst!". Ovviamente (eravamo in 4) due miei amici si chiedono che succede e io prontamente la butto li, sono stato io etc etc. L'altro mio amico che è un praticante ancora oggi ogni tanto me lo ricorda (anche se devo dire che se esce il discorso tutti ricordano e io a buttare li le solite scuse). Ecco ora mi è venuto in mente questo episodio. Non so, dalle tue parole mi è sembrata una descrizione un po' troppo cupa ma forse sbaglio. Perchè per i bambini non è adatto tutto questo? Ne siamo sicuri? Maledetta perchè? Io sono nato e cresiuto in questa casa ed eccomi qui! Nessuno mi ha fatto lo sgambetto per le scale! E se raccontassi di certe notti nella mia camera! Ecco ora che sto scrivendo mi accorgo che le mie parole stanno perdendo importanza, significato! Allora forse è giusto quello che avete fatto! Forse non è tanto che è stregata ma semplicemente, non è adatta a voi. E così ho ritrovato anche l'importanza della mia casa che oramai è molto vecchia e io penso sempre di più di lasciarla, di andarmene. Beh allora devo dirti grazie! Almeno per il momento.... hehehehe. Comunque se passate da Verona e volete visitare una casa "strana" fatemelo sapere che organizziamo. Magari portatevi uno zaino per essere pronti a partire...

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  2. Grazie per l'invito Carlo! Verona è davvero una città splendida... Abbiamo cestinato questa splendida casa non per le inquietanti presenze ma per le scale ripide, non a norma, da cui un bambino rischia di rompersi davvero l'osso del collo...
    Anzi, il fatto che fosse così tenebrosa e suggestiva era una nota di merito per noi!
    Carino quello che ti è successo durante una sessione di Giochi di Ruolo (conosco, conosco... io prendevo parte a Vampiri, da giovanissima...). Perchè non hai detto la verità, che non eri stato tu a bisbigliare? Sarebbe stato carino vedere la reazione dei partecipanti... MI chiedo se tu crederesti al mondo dell'Invisibile, se non avessi vissuto in una casa come la tua... Chissà che notti da brivido! Grazie per i tuoi commenti nel mio blog, sono davvero contenta di leggere un pò della tua vita! Un abbraccio.

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