Conosco una coppia di anziani. Ve la descrivo, come appaiono, visti dall'esterno.
Hanno sui settant'anni, lei formosa matrona con capello rosso, lui magro, scavato e lento nei movimenti.
Abitano di fronte a me, li incrocio praticamente ovunque.
Li incontro al supermercato, in farmacia, per strada. Lei sembra il bastone della vecchiaia di lui, lo sorregge con fare amorevole, un passetto alla volta, nelle pazienti e lente camminate dai passi malfermi.
Quando vado in chiesa (ebbene sì, appartengo a quella categoria di esoteriste che vanno in Chiesa... Come riuscirei a trafugare l'acqua santa per i miei lavori di purificazione, altrimenti?).
Dicevo, quando vado in chiesa lei è sempre presente al rosario delle sei di sera, in prima fila. E anche lei si stupisce della mia presenza in chiesa, in effetti.
Perchè lei tempo fa è stata mia cliente.
Quando poi l'impervia scalinata per accedere al mio studio è diventata troppo pericolosa, non ho più potuto farle consulti.
Però, però, mi ricordo bene tutto.
Visti dall'esterno loro erano per me la coppia di anziani perfetta, che sta insieme tutta la vita con amore, devozione, dedizione. Erano l'esempio che io portavo agli occhi del mondo, su come avrei voluto la mia vecchiaia, accanto alla persona amata.
Poi, lei un giorno si è seduta davanti a me nello studio, per farsi le carte, e la sua prima domanda mi ha ghiacciato.
"Quando muore mio marito?".
Credevo fosse preoccupata per la sua condizione di salute. Anche se di solito, la domanda di circostanza é : "Come starà mio marito?". Pensando di farle cosa gradita, davanti ad un tripudio di carte positive l'ho rassicurata sulla lunga resistenza fisica del suo amato consorte. Lei, indispettita e con le lacrime agli occhi, mi ha rivelato sbottando che la vita con lui era un inferno, lo era sempre stata, e lei non vedeva l'ora di rimanere vedova per rifarsi una vita.
Rifarsi una vita. A settant'anni suonati. Danzando allegra sulla tomba del marito.
Dovevo capire da dove arrivasse tutto questo astio covato e, devo ammetterlo, perfettamente nascosto.
Immaginavo scene inaudite di violenza domestica, un marito infedele e ubriaco. Anche se, da quello che sapevo, il marito era stato un medico rispettabilissimo prima della pensione, ligio al dovere, dotato di grande etica e moralità.
Lei mi rivelò che il suo matrimonio era stato infernale perchè il marito era geloso e quindi non le aveva mai permesso di intrattenere amicizie maschili.
Probabilmente a questa rivelazione devo aver assunto la faccia di un punto interrogativo. Per carità, io non sono qui per giudicare, ma suppongo che i matrimoni infernali siano fatti di un'altra pasta. Come pure i mariti che si meritano mogli che di nascosto vanno dalla cartomante per contare con gioia quanti mesi di vita mancano al trapasso.
Come sono diverse le cose, viste dall'esterno. Persone insospettabili dalla doppia vita, con i vizi, i difetti e le perversioni più bizzarre. Siamo tutti angeli al pubblico, con un mostro nascosto sotto al letto, che di sera coccoliamo e nutriamo. Siamo tutti Dorian Grey con un dipinto nascosto in soffitta, siamo tutti Dottor Jekill con un antidoto nel cassetto.
Jung giustamente diceva che quanto più siamo luminosi e apollinei alla luce del sole, tanto più l'Ombra si allungherà ai nostri piedi.
Poi ripenso a una persona che conobbi, qualche tempo fa. Un ragazzone simpatico, affabile, allegro. Faceva il promotore finanziario per una illustre società. Di buona famiglia, cattolico, coi santini nel portafogli. Non che sia un grande indice di affidabilità questo, direte voi. Per la presentazione del mio secondo libro "Voodoo e Candomblè", dato che non poteva essere presente, si scusò regalandomi un vaso di cristallo, con un mazzo di fiori alto un metroemezzo.
Una persona squisita. Ecco, questa persona squisita sembra abbia appena ripulito un grosso industriale per l'importo di 5 milioni di euro.
Chissà, forse sono sempre i più insospettabili quelli che ci fregano. Oppure, scatta qualcosa dentro di loro e improvvisamente passano al Lato Oscuro.
Ci sto ancora lavorando sopra per capirci qualcosa.
Per ora, so solo che guarderò con sospetto chi mi porge il braccetto mentre incespico, o chi mi regala dei fiori senza motivo.
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