giovedì 2 ottobre 2014

UNA BAMBINA

C'era una volta una bambina.
Guance di porcellana, capelli di seta, occhi di mare e cielo.
Aveva la tempesta tra le mura domestiche, e spesso i suoi occhi, presi dalla tristezza, diventavano spenti e grigi. Vedeva litigare i suoi genitori, non capiva. Alla fine divorziarono, la sorella più grande rimase col padre, lei che era più piccola con la madre.
E con questa tempesta negli occhi e nel cuore, un giorno questa bambina varcò la porta del negozio.
Era una libreria esoterica nel cuore di Torino, non ne aveva mai vista una. Era grande, dai misteriosi soffitti a volta con i mattoni a vista, con i folletti in cima agli scaffali, che la scrutavano curiosi.
C'erano candele, ciondoli, incensieri, stelle di pietra, carte e tarocchi come non ne aveva mai visti, erbe e spezie. Ed un profumo buonissimo, di pura cera d'api, che impregnava i vestiti.
Tornò lì più volte, con una sua amica. Si avvicinarono a questo mondo, comprarono mazzi di tarocchi e di sibille per farsi le carte l'una con l'altra, prima per gioco, poi sul serio.
Anche sua mamma a volte entrava in quel negozio, scompariva dietro una porta da cui partivano scale profonde, andava a farsi fare le carte. Domandava prevalentemente per la sua felicità, parlava a lungo di lei, di questa bellissima figlia che aveva, che era la sua gioia, la sua luce, tutto ciò che aveva sempre chiesto al cielo. Ma questo la bambina non lo sapeva.
La bambina dagli occhi di mare e di cielo un giorno acquistò in quel negozio il suo primo libro sulla Magia. Era un libro che spiegava di come esistano forze, sette in particolare, che governano l'universo intero e si intrecciano in ogni tradizione esoterica. Sette poteri da cui attingere, per migliorare la propria esistenza.
Aveva undici anni, quella bambina, quando si immerse nella lettura del primo libro che avevo scritto.
E se li lesse poi tutti, sempre più avida di informazioni e di sapere. A tredici anni, aveva terminato anche "Voodoo e Candomblè" e "Vampiri". Quest'ultimo rimane il suo preferito.
Io sapevo della sua esistenza, ma per una strana serie di coincidenze non riuscivo mai a conoscerla.
Lei passava davanti al ristorante dove cenavo con mio marito, il titolare della libreria Esotericamente. Ci guardava dalla vetrina e poi passava oltre sorridendo.
Io entravo nel negozio gestito dalla madre, e magari lei era dietro al bancone.
Una settimana fa finalmente l'ho conosciuta. La mia più giovane lettrice.
La dolce, bellissima, arguta, sensibile piccola M.
E più la guardavo e più mi chiedevo, ma se a tredici anni è già così tremendamente avanti, cosa diventerà da grande?


"Alone in the Library" by Elena Shumilova

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