mercoledì 4 settembre 2013

IL RIENTRO



Eccoci, ai nostri posti. Ormai siamo tornati tutti a casa, le vacanze sono terminate.
Come è stato il vostro rientro a casa? C'erano morbidi cuscini di un letto familiare ad attendervi, o la casa era a soqquadro e tutto da reinventare da capo?
Sulle vostre vacanze non sto ad indagare. Le vacanze sono sempre belle. Lasciano quella traccia fievole di nostalgia, come un leggero sbaffo di mascara sugli occhi, che non se ne vuole andare.
Io personalmente appartengo a quella razza nominata "gli Irriducibili da spiaggia". Col sole, col vento, con la pioggia, con la foschia, con il mal di pancia, insomma, mi trovavate sempre lì in spiaggia. L'unica Irriducibile come me, ed infatti avevamo fatto subito amicizia, era una iper attiva settantenne con capello platinato e abbronzatura perenne. (Ecco, è un mistero come io, in quanto Irriducibile, rimanga bianca come un latticino anche dopo un mese di mare). Un giorno, in cui si temeva una tromba marina e avevano dovuto chiudere gli ombrelloni altrimenti volavano via come fuscelli, io e la settantenne ci siamo ritrovate come uniche superstiti su quella spiaggia desolata, decise e imperterrite a sdraiarci sul bagnasciuga.. L'anno prossimo devo ricordarmi di chiederle come si chiama.
Comunque, sappiatelo, quando avete a che fare con una Irriducibile è davvero un'impresa farla tornare a casa. Si attacca con le unghie agli scogli, si ancora alla sabbia con le palette abbandonate dai bimbi, ripete in continuazione "Mezz'ora. Solo mezz'ora, giuro, poi andiamo".
Così, si riduce a fare le valigie in dieci minuti, per non sacrificare neanche un meraviglioso istante al mare.
Tutto il viaggio di ritorno è una immancabile lamentela del tipo: "Uffa, ma io volevo restare ancora un pò... Guarda che meraviglia!".
Il rientro a casa di una Irriducibile da spiaggia è funesto. Il cielo è sempre plumbeo, l'aria della città irrespirabile, le strade sporche. Non perchè lo siano davvero, ma una Irriducibile vedrà tutto grigio perchè indossa gli occhiali grigi della nostalgia.
Dopo due o tre giorni, gradualmente, il rientro a casa risulterà meno ostile. I luoghi torneranno ad avere profili morbidi e dolci, abituali e sereni. Tre giorni, ho detto, tre giorni. Prima di quella data non nominatemi la parola "mare" o "vacanza" perchè potrei mordervi. E scrivere il seguito del mio ultimo libro pubblicato, "Vampiri".


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