Oggi voglio raccontare la storia di una mia cliente, allieva, amica.
So che leggerà le mie righe, spero che farlo la aiuti, almeno un pò.
Diamole un nome di fantasia, alla mia amica, chiamiamola Maria. Anche se potrebbe avere il nome di ognuna di noi, perchè ci siamo passate un pò tutte, da quì.
Maria è una donna del sud, arriva da un paese di mare e di sole. Le hanno insegnato, come hanno fatto a molte di noi, che l'amore è per sempre, e quando troverà l'uomo giusto, il suo primo, grande e vero amore, e si concederà a lui, lui sarà suo per tutta la vita.
Anch'io ho avuto una educazione simile. Mia madre, da estremista cattolica, mi mandò in una associazione religiosa dove insegnavano alle bambine a rimanere vergini fino al matrimonio. Quindi, anch'io credevo che mi sarei concessa soltanto a quello che sarebbe diventato mio marito. Che scelta controcorrente, in una società sessuomane in cui le ragazzine vedono la verginità come un impiccio di cui liberarsi al più presto.
Ma torniamo alla mia amica Maria. Capelli neri lunghi, sguardo profondo, sorriso contagioso.
Mi piace immaginare che in un giorno di afa estiva, sdraiata sulla spiaggia con le sorelle, abbia incrociato lo sguardo di Carmelo, il suo compaesano, appena uscito dall'acqua, col torso luccicante di goccioline, e che da lì sia scoccata la scintilla.
Maria, dopo un lungo corteggiamento in cui Carmelo non le dà tregua, cede e, dopo una relazione di sei mesi, si concede.
Carmelo è il suo primo ragazzo, il suo primo, grande amore. Il cuore le scoppia in petto, non ha mai provato una sensazione simile. Ridono, scherzano, fanno progetti, crescono insieme.
Poi, dopo qualche anno, qualcosa cambia. Carmelo diventa irritabile, distaccato, distante. A volte tratta Maria con sufficienza, come se gli pesasse averla vicino a sè.
Si prendono, si lasciano parecchie volte. Anche se è sempre Carmelo a tenere la situazione in pugno. Poi, un brutto giorno, Carmelo conosce un'altra ragazza del sud, più giovane di Maria. La mia amica non si arrende, tenta di riconquistarlo in ogni modo, acconsente che Carmelo la frequenti anche se è già impegnato con un'altra.
In una fredda e piovosa mattina autunnale, Maria chiede, con fare leggero, se lui ha intenzione di sposarsela, quell'altra. "Ma no, certo, che domande mi fai! Tu sei molto meglio di lei!". Bene, una settimana dopo Maria, scorrendo il profilo di Carmelo su Facebook, se lo ritrova in completo nero di Pignatelli, davanti all'altare con la sua rivale in abito da sposa.
Ecco, quì si dipartono le strade. Perchè molte donne, me compresa, avrebbero iniziato una sequela di macumbe, maledizioni in aramaico antico, vitalizzazioni di bamboline voodoo con le sembianze dei novelli sposi, da spillonare a dovere. Alcune di voi, più disinibite, si sarebbero pagate una serata a base di spogliarellista figo e tequila bum bum. Altre, più morigerate, si sarebbero distratte con lo shopping selvaggio.
Tutto, tutto pur di lasciarsi presto alle spalle quel tragico primo amore.
E dopo qualche mese, timidamente, goffamente, col cuore sanguinante ma la voglia, più forte, di ricominciare, vi sareste affacciate di nuovo al mondo sentimentale.
Questo passo, Maria non riesce a farlo. Crede che non amerà più, che non riuscirà più a provare quell'intensità, quelle farfalle nello stomaco, quel cuore che batte all'impazzata. Crede che tutto morirà così, dentro di lei, con la fine del suo primo amore.
E chi di noi non l'ha pensato, quando ha visto sgretolarsi la sua prima storia che ambiva al "per sempre"? Perchè sono davvero poche le mie clienti che arrivano all'altare con il loro primo amore. Con il primo uomo che hanno conosciuto, anche in senso "biblico". Per carità, a qualcuna capita, ma non sono così sicura che sia un bene.
Se il primo ragazzo che il destino ti ha messo davanti sarà quello con cui passerai la vita, cosa ti fa pensare che in giro per il mondo non ne esisteva un altro più affine, più congeniale a te? Sei sicura che la scelta che hai fatto nella tua adolescenza ti premierà fino alla fine dei tuoi giorni? Non dico di cambiare ragazzo ogni weekand, ma di guardarsi un pò intorno per capire se hai scelto proprio quello giusto, o se hai avuto paura della solitudine e hai preferito adagiarti nel rassicurante conosciuto, per quanto imperfetto.
Comunque, tutte, o quasi, hanno passato la fase di Maria, in cui hanno visto morire il primo amore.
Il mio primo amore, pensate, quello con cui progettavo già una convivenza dopo quattro anni di relazione, ebbe la brillante idea di tradirmi con la mia migliore amica. Sbirciandolo quasi 15 anni dopo su facebook, ho tirato un prolungato sospiro di sollievo per non aver continuato la relazione con uno che a 35 anni suonati posta le foto di se stesso mentre si sballa di canne ai Murazzi, giocando a calcio balilla.
Il vero problema di Maria, tornando a palla, non è il fatto che non crede più di innamorarsi. L'abbiamo passata tutte quella fase. Il vero problema è che quella fase dovrebbe durare qualche mese, non di più. Il tempo di elaborare questo lutto metaforico, di bruciare i trudini regalati per i S. Valentino, le foto insieme e le lettere d'amore.
Maria invece va avanti così da un anno. Un anno è tanto, un anno è troppo. Per colmare questo cratere che si ritrova all'altezza del cuore, Maria è inoltre caduta nel circolo vizioso della bulimia. Dopo averle consigliato di rivolgersi ad uno specialista, ciò che davvero le ripeto, senza tregua, ogni volta che la incontro, è di riprovarci. Di darsi un'altra chance. Che sì, è vero, le emozioni legate al primo amore difficilmente si dimenticano, o si riprovano di nuovo con la stessa intensità.
"I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore"
Molto più in alto del giorno
Nell'abbagliante splendore del loro primo amore"
E se ce lo dice Prevert, possiamo credergli. Però poi si va oltre. Esiste anche un secondo amore, e magari un terzo, e poi chissà. Fino a che sentiamo di poter fermare questa folle maratona e sederci su una panchina, con la persona giusta.
Maria, davvero, alzati, esci fuori, prova a correre. Accanto a te hai già due nuovi corridori, due maratoneti che ti seguono ovunque tu vada. E se non vuoi dare una possibilità a loro, almeno dalla a te stessa.
Che nella vita, non muoriamo con la morte del nostro primo amore. Non veniamo calate nella tomba insieme al nostro consorte defunto, come nell'antica India.
Ci rialziamo, camminiamo, lavoriamo, piangiamo, dimentichiamo e, finalmente, nuovamente, ci innamoriamo.