lunedì 11 novembre 2013

SONO IN RITARDO!

Voi siete lì, in negozio, ad aspettarmi per un consulto. Magari avete fatto le corse per arrivare in orario. Siete partite di casa mezz'ora prima per riuscire a trovare parcheggio in centro, e dopo aver volteggiato come avvoltoi attorno a tutte le piazze strapiene, aver trovato un posto dove forse riesce a infilarsi una Smart, aver parcheggiato la macchina di traverso e su due ruote, aver pagato il ticket per l'importo di tre caffè e il marocchino che altrimenti, pensate, vi bucherà le gomme, vi accingete ad arrivare in negozio.
E siete stoiche, lo riconosco, perchè Via Garibaldi è la via dell'abbigliamento. Scarpe, borse, gioielli, magliette, illuminate in modo accattivante e con cifre di sconti impresse sulla vetrina a caratteri cubitali (fosse anche solo il 10% su un acquisto minimo di 100 euro, è pur sempre un affare!). Ma voi, voi donne che avete prenotato un consulto da me di solito con due settimane d'anticipo perchè prima non c'era posto, voi donne eroiche infilate un paraocchi per non farvi distrarre dalle meravigliose vetrine del centro, e correte da me.
Arrivate trafelate, col fiatone e con ancora negli occhi una splendida borsetta scontata che vi siete lasciate sfuggire. Ecco, arrivate lì, nella libreria Esotericamente, ed io non ci sono.
Capisco la vostra delusione e il disappunto, che comunque mascherate benissimo perchè siete persone gentili.
Il mio ritardo oscilla tra i dieci minuti e il quarto d'ora accademico.
Ora vi spiego come mai. Avete presente l'Arcano del Matto? Se siete mie clienti lo conoscete bene. Quel giovanotto che si fà mordere il calcagno da un gatto selvatico.


Ecco, immaginatemi alle prese col mio gatto, che si impiglia nel lungo gonnellone tzigano che fa molto cartomante. Dieci minuti partono solo per farlo riemergere da lì sotto. In più è nero come la gonna, quindi si mimetizza benissimo.
Se riesco a neutralizzare il gatto con le crocchine nella ciotola, solitamente è mio figlio che si abbranca alla gamba come un piccolo di scimpanzè, ed io devo procedere arrancando con lui su Via Garibaldi, schivando  le irriducibili da shopping che mi sfrecciano vicino con passo veloce (e stanno puntando la borsetta su cui avevate lasciato il cuore, sappiatelo).
Solitamente, in questi casi, divento preda delle ambasciatrici della Chiesa Evangelica, dei volontari di Emergency, degli stranieri che si perdono e mi chiedono come raggiungere la stazione o il Museo Egizio. Anzi, una volta mi si è anche parato davanti un tizio che mi ha chiesto se poteva diventare il mio schiavo. Da quel giorno, ho abolito il cappotto lungo in pelle.
Ce lo sto mettendo tutta per essere puntuale.
Arrivo, sto arrivando, sono dietro l'angolo, abbiate fede, che la fede è la virtù dei forti...

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