lunedì 24 giugno 2013

HANDFASTING

Ieri, equinozio d'estate, ho preso parte ad una bellissima cerimonia: un Handfasting.
Che cos'è? Un Handfasting è una bellissima cerimonia spirituale che affonda le sue radici nel revival celtico e che oggi viene regolarmene celebrata nella Wicca da coloro che desiderano unire le proprie vite e le proprie anime sotto la protezione della Natura. Letteralmente infatti, Handfasting significa "legare le mani". Ed è infatti attraverso il legamento delle mani dei promessi sposi che essi si giurano amore eterno ("non è la morte che divide, ma la mancanza dell'amore"). La cerimonia viene officiata da due Sacerdoti, uomo e donna, che simboleggiano l'eterno equilibrio su cui tutta la Natura regola le sue leggi, e viene celebrata all'interno di un Cerchio, simbolo della ciclicità del tempo. A guardia di questo Spazio Sacro, vengono richiamate le Forze Primarie della Natura: i quattro Elementi di cui tutto è composto: Aria, Fuoco, Acqua e Terra. Ed infine, a benedire e vegliare sulla giovane coppia, vengono invocati i principi Maschile nella forma di un Dio e Femminile nella forma di una Dea.
Nella cerimonia di ieri, il Dio era Toth, antica divinità egizia della luna, della sapienza, della scrittura, della Magia, misura del tempo e della geometria. Viene rappresentato come un ibis, un uccello che vola sulle rive del Nilo, oppure come un babbuino.
La Dea era Iside, regina della Magia e della fertilità, Dea dai mille nomi. Ampiamente descritta nel mio primo libro: "I Sette Poteri":
"Emblema della sposa fedele che abbatte gli ostacoli della morte, questa divinità ha assunto i toni della madre affettuosa. Accanto, però, a questo aspetto più umano e terrestre, Iside è stata connotata con forti tonalità magiche, diventando una dispensatrice di miracoli, in particolare in direzione di donne e bambini."
Insomma, con due Divinità di questa portata, la cerimonia ha assunto un tono molto vibrante e coinvolgente.
La sposa, Cristina, avvolta in un lungo mantello bianco, era bellissima. Diafana, dai lineamenti delicati e gli occhi ambrati, sembrava davvero una statua di Iside, riscossa dal lungo torpore ed emersa dall'anfratto dimenticato di qualche piramide, pronta a raggiungere il suo sposo dall'altra parte del mondo. Enzo, suo marito, era davvero emozionato, infatti ad un certo punto ha perso le parole. Ho trovato questo suo smarrimento una cosa molto carina, penso che sia un ragazzo molto devoto alla sua sposa, da ogni suo gesto traspariva un grande amore per lei.
Quello che davvero mi è piaciuto di più è stato il giuramento:
"Per il seme e la radice, lo stelo e la foglia, la gemma il fiore e il frutto,per la vita e per l'amore, io ... prendo te ... nella mia mano, nel mio cuore e nel mio spirito, dal sorgere del sole al corso delle stelle, né la morte potrà separarci perché nel tempo noi rinasceremo nello stesso istante e nello stesso luogo, e ci incontreremo, conosceremo, ricorderemo e ci ameremo ancora."
In effetti lì quasi tutte le donne avevano gli occhi lucidi di commozione...
Al termine della cerimonia, c'è stato un banchetto, dove sono stata ampiamente presa in giro per essermi appropriata di una bottiglia di Sangue di Giuda. Penso di averne bevuto così tanto che a un certo punto sentivo le tasche pesanti, dovevano essere i trenta denari... Sempre per colpa di quel vino traditore, i miei ricordi ricominciano dal mio viaggio di ritorno in macchina, mentre scioglievo i nodi della bomboniera con le rune e mangiavo i confetti... Devo aver ballato qualcosa di country in un prato, suppongo... Ricordo inoltre che uno dei partecipanti ammoniva i presenti di non finire la bottiglia di vino altrimenti sarebbero incorsi in una mia maledizione.
Sangue di Giuda, è l'ultima volta che ti bevo.
Enzo e Cristina, vi auguro un luminoso ed eterno amore.


Nessun commento:

Posta un commento