venerdì 28 giugno 2013

COME VI IMMAGINATE DA VECCHI?


Ecco, questa immagine ha sempre avuto il suo fascino, per me.
C'è stato un periodo che la cercavo pure come poster da appendere in camera. Perchè?
Perchè rappresenta esattamente come immagino la mia vecchiaia.
L'ho giurato a me stessa. Non sarò una di quelle madamine che organizza le vendite per beneficenza sul sagrato della chiesa. Non sarò una di quelle vecchie matrone sedute sulla panchina, o in posta, o sul pullman, che non aspettano altro che attaccare bottone con giovani sconosciuti per lamentarsi del caldo o del freddo.
Non sarò una di quelle malate immaginarie che trascorre metà del suo tempo in ospedale o dal medico della mutua. Spero che la salute mi sostenga, quello sì. Inoltre, mi chiedo se, per quando io sarò vecchia, esisterà ancora, il medico della mutua.
Non so dove stia andando l'Italia. So che gli italiani, gradualmente, scompariranno. E' una semplice constatazione basata su un calcolo demografico. Ho già messo in conto che probabilmente mio figlio sposerà, sempre che l'istituzione del matrimonio vada ancora di moda tra 30 anni, dicevo, sposerà una ragazza straniera, oppure i cui genitori lo sono.
Se considero il fatto che all'asilo mio figlio è l'unico italiano figlio di italiani, su venti bambini, il calcolo è presto fatto.
Come mi immagino da anziana? Non troppo diversa da ora, in effetti. Con qualche ruga, qualche acciacco, qualche ossessione in più. Con qualche ricordo e qualche nome in meno dentro la testa.
Una cosa la sò con certezza: continuerò a fare l'esoterista.
Non tanto per avere un gruzzolo da parte (anche se nella pensione statale non confido assolutamente...).
Quanto per riempire la vita. Per sentirmi ancora utile. Per mettere in campo l'esperienza di mezzo secolo.
Sarò una vecchina, un pò bisbetica e sorda sicuramente, che farà le carte a stuoli di giovani ragazze dagli occhi umidi e dalla situazione sentimentale incerta.
Cambieranno pure i tempi, ma certe cose non cambieranno mai.
L'amore farà soffrire, ora come allora; il futuro sarà incerto e nebuloso.
Ci sarà sempre bisogno di una voce amica che tenta, con un giro di carte e qualche trucchetto, di conoscere e migliorare l'avvenire.
Non so dove sarò, anche se mi sono sempre immaginata in un paesino di mare. L'aria di mare fa bene ai vecchi, d'altronde.
Non so neanche con chi sarò. Mi auguro di essere ancora circondata dai miei affetti più cari. Spero di essere accompagnata nell'ultimo tratto della vita da tutti loro.
Questa è la mia vecchiaia. Voglio chiudere gli occhi con un mazzo di Tarocchi appoggiato sul comodino, e una brezza marina che entra dalla finestra, agitando lunghe tende bianche.
E la vostra vecchiaia, come la immaginate?

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