Marco Donatiello Photographer
Qualche giorno fa sono stata invitata in un gruppo esoterico su FB, il cui tema è una particolare branca religiosa ed esoterica.
Bellissimi post, stupende immagini. Poi, non so bene cosa sia successo, un paio di soggetti hanno iniziato ad asserire di essere i depositari dell'unica, autentica Verità. Sventolando iniziazioni conseguite, hanno iniziato a sparare a zero sui poveri comuni mortali che possedevano un'opinione contraria alla loro.
Premetto, ho molto rispetto per il percorso religioso di questi soggetti. Credo che chi decide di consacrare, completamente, la sua esistenza ad un forte credo religioso meriti grande rispetto.
Nello stesso tempo, questo non dovrebbe autorizzarli ad aggredire chi ha opinioni differenti.
Sarà che io ragiono molto per dicotomie, ovvero religione - magia. Sarà che credo esistano tre sentieri differenti per raggiungere il Divino (vedi il mio post precedente, I tre sentieri).
Ho notato che mai, mai, un sacerdote di nessuna religione approverà completamente il meccanismo alla base dell'esoterismo. Perchè nell'esoterismo, nella Magia, poche palle, vengono prelevati gli assunti di base delle religioni, vengono invocate, contattate, le stesse entità. Senza avere bisogno di alcun sacerdote.
L'esoterismo è l'ombra che si allunga ai piedi della religione. Che io stia invocando entità angeliche, Loah, Orisha, Dei egizi o pagani, lo farò in maniera slegata dalla loro religione di appartenenza.
Perchè la Magia è una Via di libertà, da qualunque credo o norma morale e sociale. E' una Via di solitudine, da qualunque gruppo religioso.
Ovvio, il Magus deve conoscere bene "dove mette le mani", deve conoscere il carattere delle entità che invoca. Non potendo offrire la sua totale e continuativa dedizione religiosa a tali entità, dovrà offrire altri oggetti di scambio, di baratto. Le entità angeliche approveranno gli incensi più puri, le candele vitalizzate con cera d'api, i sigilli a loro dedicati. Altri spiriti, più famelici, avranno bisogno di mangiare e bere, in una libagione in cui si siedono alla stessa tavola dei mortali.
Se il Magus sbaglia qualcosa, l'errore ricadrà su di lui, e su di lui soltanto. Perchè egli ha un rapporto diretto col Divino, senza intermediari, senza sacerdoti.
Quindi è bene che fortifichi il suo corpo fisico ed il suo corpo sottile. Per questo una delle prime cose che consiglio, a chi fa - o ha fatto - uso di droghe o sostanze psicotrope, è di NON iniziare un percorso magico. Con il corpo astrale bucherellato come una gruviera dalle droghe, non riuscirebbe a gestire e incanalare l'energia sviluppatasi nel corso di un rito magico.
Ne parlavo l'altroieri con una mia amica. Il percorso dello Sciamano e quello del Mago sono molto, molto diversi. L'utilizzo delle sostanze è una delle tante cose che li allontana.
Comunque, tornando ai gruppi esoterici su Facebook, ai Forum e a tutti i luoghi, virtuali o reali, dove le persone si incontrano per scambiarsi opinioni sull'esoterismo... Devo ricordarmi di disertarli un pò di più. Trovo tanta aggressività, tanta saccenza, tante persone che vogliono avere l'ultima parola.
Sarà che anch'io sono un pò come loro, anche a me piace avere l'ultima parola, quindi il blog è la mia massima forma di espressione.
Perchè ho sempre ragione io, avete capito? E basta.
André Subrac: Oltre all'utilizzo di sostanze quali sono secondo te le differenze fra il cammino sciamanico ed il cammino magico?
RispondiEliminaUno e' un cammino fortemente egoico, l'altro concerne, per il praticante, il farsi tramite degli spiriti del creato... Lo sciamano entra in trance ma non opera rituali in senso stretto. Lo sciamano studia primariamente la natura, il mago studia sui libri di ogni genere. Lo sciamano vive lontano dalla gente e dal villaggio, in mezzo alla natura, in quanto il suo essere e'fortemente sensibile e permeabile. Il mago vive ovunque, ma a niente interessato...questi sono alcuni esempi basati sulla mia esperienza....
RispondiEliminaNon tutti coloro che si dedicano alla ricerca sciamanica usano sostanze psicotrope, non è una 'regola'. Io, per esempio, sono totalmente contraria, perchè ritengo che attraverso il lavoro energetico, l'apertura spirituale e l'allenamento, si possano raggiungere traguardi molto più lontani, e non lesivi per il corpo fisico, che va rispettato come quello spirituale.
RispondiEliminaForse nella 'vecchia scuola' , ovvero nella tradizione antica, vi era questa necessità, per facilitare le percezioni, ma ora abbiamo i mezzi e le conoscenze per farne a meno.
Anche nella ricerca sciamanica ci sono cerimonie e rituali, forse la differenza che posso cogliere è che il mago usa la sua volontà per condurre le energie della natura nella direzione da lui voluta, mentre lo sciamano fa il contrario, segue e asseconda tali energie per raccoglierne l'insegnamento e l'indicazione. Mi piace dire che la via sciamanica è fluire, diventare parte integrante della natura, e fondendosi in essa cambiare se stessi e la realtà. Però, io non sono dentro il discorso magico, potrei sbagliarmi; posso solo dare un parere approssimativo in base alla mia esperienza, che si è svolta maggiormente in ambito sciamanico-spirituale.
...E comunque i ricercatori moderni studiano, eccome se studiano!!! :-)
Urpichay!!!!
Hai ragione Shamal, e mi piacciono molto le differenze che hai saputo cogliere! In effetti lo sciamano che avevo in mente era piu' quello in stile Castaneda che quello moderno. E sono pienamente daccordo con la sostituzione delle droghe con altri validi ausili. Secondo te Shamal i due percorsi, magico e sciamanico, corrono paralleli o possono fondersi in un unico praticante?
RispondiEliminaVediamo di partire dalla parte più semplice: ecco Castaneda un bel stereotipo. Ma questo fa perte della nostra mente lavorare con stereotipi. Bisogna ricordare che questi colgono solo alcuni aspetti e non tutte e alle volte neanche di tutti. Mmmmmm, non è sempre vero che lo sciamano abita lontano dal villaggio ma non mi dilungo in esempi. Sostanze psicotrope venivano usate ieri come oggi, non è questione di vecchio stampo o no, dipende dalla persona e dai momenti. Alle volte si usano sostanze per forzare il cammino ad una persona che ha delle difficoltà. Alle volte si usano per aiutarsi perchè in quel momento se ne ha bisogno. Ora non voglio assolutamentere entrare in discorsi fuori luogo ma ci sarebbe da dire dell'altro a riguardo. Anche il fatto che il mago usa la sua volontà per condurre è per me uno stereotipo. E' vero che per la maggioranza è così ma non sempre. Il confine è sempre una linea molto sottile! E così vale anche per lo sciamano, non sempre è un fluire. Ma se vado oltre mi discosto un po' troppo. Una delle cose che mi sono state insegnate molto tempo fa (agli inizi) e che poi ho riscontrato con il tempo è che esistono diversi tipi di praticanti e non importa se sono maghi o sciamani. Ognuno trova la sua strada per quello che è. Non è del tutto esatto che uno può fondere la magia con il sciamanesimo coem che è un mago o uno sciamano. Facciamo ricadere tutto in clichè che alla nostra mente fanno comodo per definire meglio. Non esiste una via o un'altra ben definita ma esiste "la strada". Ripeto non sono cose completamente distinte e diverse, tutto deriva da un'unica fonte. Che dire allora dei vari sciamanesimi esistenti nel mondo? Mi direte che tra loro sono molto simile. Vero. Eppure sono anche molto diversi. E così è anche rispetto alla magia e altro. Alle volte arrivano perfino a toccarsi. Se poi andiamo su altri argomenti che dire delle religioni? Come si fa a dire questa è quella vera e le altre no? E ci sono le monoteiste con le politeiste per esempio, totalmente diverse da loro, come quelle che hanno praticamente i medesimi dei solo con nomi diversi! E' tutto un dipendere da come si guarda e non ci accorgiamo che stiamo guardando tutti la stessa cosa! Vabbè, la sto facendo troppo lunga ma per me è un grande passo percepire queste cose che apre un immenso universo.
RispondiEliminaPer risponderti, Stella, in realtà non saprei mettere una vera e propria linea di demarcazione, non mi pare ci sia una definizione netta nè dell'una, nè dell'altra via. La 'magia' , lo 'sciamanesimo', e non solo, secondo me hanno molti aspetti in comune anche nella storia, ma in ogni caso dipendono molto da chi li pratica, e proprio per questo è difficile incasellare le conoscenze dell'una o dell'altro, come sottolinea giustamente Carlo Alberto. Ognuno di noi mette se stesso nella propria pratica: il proprio vissuto, le conoscenze, il passato, le memorie ereditate.... all'interno di rituali simili compaiono elementi diversi, perchè in fondo si tratta prima di tutto di un percorso interiore, ed ognuno di noi è unico.
RispondiEliminaQuindi probabilmente cercare di fare delle distinzioni è un lavoro impossibile, perchè ogni persona che esprime un parere lo farà, sempre e solo, alla luce di un vissuto personale; la cosa interessante, 'magica', per come la vedo io, è proprio cogliere gli insegnamenti e le tradizioni, e fonderli con la propria essenza, in questo modo saranno vivi, e non solo ripetizioni meccaniche. E questo sia che vogliamo chiamarli 'magia', sia 'sciamanesimo', o qualsiasi altra definizione sentiamo giusta.
:-)
André Subrac: Chi risponde è sciamano o apprendista sciamano di qualcuno?
RispondiElimina(Tu Stella no, lo so già)
Non so se fosse rivolta anche a me la domanda :-) , sinceramente non mi piace nè definirmi 'sciamana', nè apprendista tale; ho avuto insegnanti che mi hanno di fatto trasmesso lo sciamanesimo, ma chiamandolo diversamente, e l'insieme di queste esperienze ha permesso di fare delle cose, che non riesco proprio ad incasellare in un settore chiuso.
EliminaEsperienze spirituali? Esperienze medianiche? Esperienze di viaggio nei mondi? Recuperi di frammenti d'anima, Riconnessioni energetiche, Ricerche dell'animale? Sì, tutto questo sì, spesso, volentieri e quotidianamente :-) E' sciamanesimo? Magari sì o magari no... ma non è importante.
Ho anche imparato direttamente da sciamani nativi in alcune occasioni, ma se devo dirla tutta il loro apporto, tolti alcuni casi, è stato meno incisivo di altri.
Secondo la mia personale opinione, lo sciamanesimo non è una scuola, o il metodo di una persona o gruppo, ma uno stato interiore, una vibrazione personale. Non la puoi acquisire solo stando appiccicato ad uno sciamano, puoi anche arrivarci da solo, ma in sostanza o la scovi dentro di te, o è meglio se cerchi altre strade.
Cerco il più possibile di applicare queste conoscenze al lavoro di naturopata, integrando il mondo spirituale con la vita di tutti i giorni, ma ritengo, avendo parlato con persone che fanno altri percorsi (come Stella), che ciò valga per tutte le discipline, inclusa quella che viene chiamata "magia"....
Grazie <3
André Subrac: Comunque dire "sciamanismo" è un pò vago, ci sono una miriade di tradizioni (poche quelle originali giunte fino a noi, ma ci sono)che in base al territorio/spiriti abitato hanno sviluppato metodi diversi.
RispondiEliminaPer quanto riguarda le sostanza psicotrope aiutano, altroché se aiutano, ma l'approccio dello "sciamano" ad esse non è certo quello del tossico: lo sciamano vero prima di offrire la pianta/fungo al suo allievo gliela fa "incontrare" con un certo rituale, si fanno offerte allo "spirito" e la pianta/fungo deve accettare l'allievo (sennò non si va avanti).
Nelle società indigene fungo o sostanza psicotropa = spirito potente e saggio = "Potere".
Nella nostra società bacata fungo o pianta psicotropa = droga = Male.
Ecco perché molti di noi giudicano negativamente certe cose, è un preconcetto culturale che abbiamo fondato sulla nostra ignoranza.
Io parlo di pianta pura, non di estratti chimici vari, eh!
Se Andrè la domanda è rivolta anche a me ti rispondo: io non sono nulla! Io non sono ne un mago ne uno sciamano. Il mio ruolo è diverso, io sono un esploratore. Potrei aggiungere che lo sono stato ma non ha importanza. Ora mi giudichi in modo diverso? Per me sono solo definizioni che usiamo per capire meglio a livello terreno. Non ci sono differenze nella persona ma solo nella strada che sta percorrendo. Il mio ruolo in questa mia vita è questo. Ma mi si può definire anche con altre parole, come ognuno preferisce. Ricorda che ognuno segue una sua strada perchè c'è uno scopo in questo.
RispondiEliminaAndré Subrac: Si, chiedevo a voi 2 che avete risposto per capire chi eravate. Tutto qui, potete rasserenarvi.
RispondiEliminaNon ho alcun interesse a criticarvi e comunque non lo farei mai in casa altrui.
Grazie, Shamal e Carlo, per averci illustrato il vostro percorso esoterico. Trovo sia sempre bello confrontarsi coi propri "compagni di viaggio"...
RispondiEliminaAssolutamente Andrè non mi sono alterato è che preferisco percepire alle parole ma purtroppo questo non è sempre possibile. Leggevo non molto tempo fa un libro che trattava di una leggenda sull'invenzione della parola... molto interessante
RispondiEliminaDOMANDONA: Se voi foste il maestro in un percorso iniziatico, che sia magico sciamanico o d'altro tipo, quali sarebbero i primi elementi/tecniche che insegnereste ai vostri allievi?
RispondiEliminaQuali sono le fondamenta di questo "lavoro" secondo voi?
Mi dispiace ma non so risponderti, non sono un maestro!
RispondiEliminaChe bella domanda Andrè! Io inizierei dalle 4 azioni magiche, Volere, Sapere, Osare, Tacere. Metterei alla prova l'allievo anche su prove pratiche di queste 4 azioni, legate al quotidiano...
RispondiEliminaIn Magia c'è una sorta di schema prestabilito che effettivamente ti aiuta a rispondere: hai le spalle coperte dalla tradizione fortunella, e son contento per te.
RispondiEliminaCome carlo alberto Ederle neanch'io sono né mi sento maestro / insegnante di nulla però posso elencarvi gli elementi che avrei voluto fossero stati insegnati a me per affrontare qualunque cosa nella vita, ma così non è stato, che successivamente ho dovuto imparare da solo.
Innanzitutto:
1) Disciplina
2) Costanza
Il Volere è sottinteso qui, significano non fare lo smidollato o il perditempo per dirla facile. Farne una questione di vita o di morte.
3) Senso dell'umorismo (e auto-ironia)
Se non riesci oggi non abbatterti, ridici su, prenditi in giro e ripensa poi ai tuoi scherzi per capire come puoi migliorare il tuo lavoro. (Nello scherzo gli errori vengono fuori e non fanno male.)
3) Studio
Significa approfittare quando possibile dell'esperienza altrui, siano questi libri o persone fidate.
4) Mettersi alla prova
Da subito, terra terra, direi alla persona di:
1) spegnere la TV, vendersi il decoder e di usarla di tanto in tanto solo per i film che preferisce in CD per limitare il chiacchiericcio interiore e le incazzature legate al mondo matto che viviamo che bruciano potere.
2)Imparare a meditare, ogni giorno, che diventi un'abitudine come mangiare o dormire.
3)Tenersi certe cose per sé, specie all'inizio.
Alla fine, con approssimazione ma non ci distanziamo di troppo no?
No, è vero!
RispondiEliminaLe cose che elenchi non si possono insegnare. Si possono dare come consigli ma sei tu che devi capirle e farle tue. Nessuno ti potrà insegnare che serve disciplina se non lo senti dentro di te. Anche questo è un cammino e non importa quanto tempo si impiega, quello che conta è arrivare alla sua fine per capire!
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RispondiEliminaNessun cammino è per tutti, nessuna chiave apre ogni porta.
RispondiEliminaSe un "allievo" non segue le indicazioni del proprio "insegnante", non mette in pratica i principi trasmessi o semplicemente non li sente suoi molto probabilmente ha incontrato la persona sbagliata. Niente di male e niente di nuovo, continuerà a cercare come fanno tantissimi. Me compreso.
Un insegnante è solo una persona che ti aiuta a seguire la via. Ma la via è dentro di te!
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