martedì 9 luglio 2013

PENSARE E' CREARE



La lezione di oggi è semplice semplice. Di una banalità sconcertante. Soprattutto per chi, come la maggioranza dei lettori di questo blog, bazzica nell'esoterismo già da un pò. Ripetere massime scontate e tirare fuori dal cassetto delle banalità situazioni che però tanto banali non sono, è il mio obbiettivo di oggi.
Quante volte mi capita, in negozio, oppure mentre faccio un consulto.
Voi entrate, varcate la porta dell'ingresso. Avete lo sguardo un pò basso, le spalle ricurve, le labbra arcuate verso il mento. Se socchiudo un pò gli occhi, riesco quasi a percepire la nuvoletta nera fantozziana sopra la vostra testa. Con la voce più bassa di un tono, mi dite che state attraversando un periodo davvero storto, nero, sbagliato. Non ve ne va dritta una. Tutto quello che iniziate và in fumo, se una cosa può andar male lo fà senza alcun problema. Tutto è iniziato male in un settore della vostra vita (che so, l'amore) e tutto quello che ci girava intorno ha deciso di collassare, dal lavoro, alle finanze, alla salute. Insomma, una sfiga unica. Quello che io definisco l'entrare nel vortice di cacca, come se un tumultuoso e maleodorante turbine ci avesse avvolto nelle sue spire e ci trascinasse sempre più in basso.
Sempre se socchiudo gli occhi, immagino come tutto questo sia cominciato. Magari è stato di una banalità sorprendente. Magari stavate camminando in un prato pieno di fiori, c'era un sole splendente, gli uccellini cinguettavano, e voi avete pestato una cacca. (Mi piace rimanere in tema con le mie metafore...).
Magari indossavate pure delle scarpe nuove, e bianche. Se siete proprio sfortunate, erano pure scarpe aperte e avevate appena fatto la pedicure dall'estetista. Comunque. Durante questo evento insignificante, avete pensato "Che sfortuna!" chiedendovi quante poche possibilità esistevano che proprio voi calpestaste quella maledetta cacca. Poi magari siete arrivati in ritardo di cinque minuti in ufficio, e il capo vi ha gridato dietro per un'ora; poi magari aspettavate un sms dal ragazzo che vi piace, e sfiga vuole proprio quel giorno non vi ha scritto niente. Poi in metro una tizia di 100 kg. vi ha dato involontariamente un pestone all'alluce (sì, sempre quello dove prima avevate pestato la cacca). Poi magari arrivate a casa affamate e scoprite che la dispensa è vuota, uscite e il supermarket è già chiuso, è lunedì sera e tutti i ristoranti della zona non aprono.
Andate a dormire, e il vostro vicino di casa ha deciso che è ora di rispolverare Gigi d'Alessio, e ve lo spara a palla fino a mezzanotte. Insomma, la classica giornata sfortunata.
Capita a tutti, si sà. Oppure magari vi è successo qualcosa di decisamente più fastidioso, irritante, grave.
Ecco, una cosa vi chiedo. Una sola. Semplice. Che vi impedirà di sprofondare nel vortice di cacca. Non pensate mai, mai, al fatto che siete sfortunati. Non ripetetevelo assiduamente come un mantra. E' vero, magari lo siete stati davvero, sfortunati. Non importa. Guardate avanti. Rideteci sopra, alle vostre disgrazie, affrontatele con ironia e spirito. Se proprio non ci riuscite, almeno cercate di svagarvi, di staccare la testa da quei brutti pensieri.
Qualunque disciplina esoterica degna di nota concorda su un semplice assunto: il pensiero è creazione. Quando pensiamo, creiamo, in parte, il mondo che ci circonda. E se la nostra mente ci manda continuamente pensieri su quanto siamo terribilmente sfortunati, lo diventeremo davvero. Sempre di più, come una credenza che si autoavvera.
Attenzione, non sto dicendo che ciò che pensiamo si realizza esattamente come lo desideriamo noi. Altrimenti Jessica Alba sarebbe la fidanzata di metà dei maschi adolescenti italiani. Però ciò che pensiamo dà il colore, l'energia, la direzione degli eventi futuri. Se pensiamo di vincere, incrementiamo notevolmente le possibilità di ottenere una vittoria. Se pensiamo di essere nati sotto una cattiva stella, questa davvero ci precipiterà in testa.
Spesso una persona che crede ossessivamente di essere stata fatturata e maledetta da qualcuno, in realtà si sta maledicendo da sola. A ogni cacca che calpesta, penserà: "Ecco, questo è sicuramente successo per colpa del mio invincibile nemico!". Vi svelo un segreto. Spesso quell'invincibile nemico siete voi. Acquietatelo, fategli vedere quanto la vita possa essere bella e gioiosa. Coccolatelo, il vostro nemico interiore che vi ripete senza tregua quanto siete sfortunati. Sdariatelo su una poltrona comoda, versategli il suo drink preferito, fate qualcosa che possa renderlo felice, farlo sorridere, fargli capire che è uscito, per sempre, da quel vortice di cacca.

4 commenti:

  1. Bello, mi piace...
    Lo metterò in pratica.
    Grazie, Stellina!!

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  2. Hahaha bella storia ma io so che pestare una cacca porta soldi! Hahahaha altro che "sfiga". Tornando sul serio e faceto ti do ragione ma... io sono l'uomo dei MA!Ho anallizato più volte la questione e torno sempre alla mia conclusione che dipende dall'essere umani. Perchè ci ricordiamo più facilmente delle cose brutte, ad esempio? Perchè appunto vediamo il futuro tutto nero (o preferiamo vederlo così)? Beh le ragioni sono molte ma si rifanno tutte all'animo umano. Esempii possono essere: preferiamo che il nostro desiderio non si compi e questo perchè con la sfortuna dalla nostra parte abbiamo sempre una scusa, possiamo sempre scappare dal mondo ma se invece la cosa si realizza saremo davanti a noi stessi, senza scuse, senza possibilità di fuga e quindi dovremmo affrontare per forza la cosa! Perchè ci ricordiamo della brutta figura che abbiamo fatto con la ragazza/o che ci piace e non una bella cosa che abbiamo fatto quando c'era lui/lei? Stesso motivo: avremo così una scusa. E potrei andare avanti così. L'intimo umano è infido e maligno. Per far fronte a lui abbiamo bisogno di una profonda e coscienziosa analisi di noi stessi, del nostro intimo e spesso la cosa è scomoda. Ecco, agganciandomi a quello che hai scritto, cosa differenzia i "vincenti" dai "perdenti". Poi vabbè ci sono sempre le mezze-vie, quelli che lo sono anche se incoscientemente, oppure cercano di autoconvincersi anche se non lo sono, ma qui andiamo troppo oltre.
    A proposito, uno non sono più tanto giocane ma non so chi sia Jessica Alba! Hahahahaha

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  3. Ops nell'ultima frase ho fatto parecchi errori, si vede che non sono spiritoso... Volevo scrivere che non sono più tanto giovane ma non so chi sia Jessica Alba!

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  4. Hai ragione, l'unica è auto ammaestrarsi al pensiero positivo, senza abbassare mai la guardia. Carlo Alberto, Jessica. Jessica, Carlo Alberto.
    http://www.moviesonline.ca/2010/10/15-hottest-superhero-movie-babes/jessica-alba-sin-city/

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