Spesso chi lavora, da anni,
nel settore dell’esoterismo, della magia e dell’occulto viene visto come un
Maestro,o un Guru, da chi usufruisce dei suoi servizi.
Questa è una cosa che ho
sempre odiato.
Il fatto che io ti stia
tenendo un corso di magia, oppure che io divenga, in un consulto, un messaggero
tra un mondo divino e un mondo inferiore, per aiutarti nelle tue scelte
personali, non mi autorizza a pormi nei tuoi confronti come un Guru.
Ci sono persone che si
avvicinano prima di altre all’esoterismo. Ci sono persone che hanno più o meno
fortuna e costanza, predisposizione e conoscenza.
Eppure, anche se in questo
momento magari conosco più cose, a livello esoterico, di te; e ho fatto più
esperienze nel mondo occulto di te, questo non mi autorizza a diventare il tuo
Guru.
Negli arguti e intricati
piani del destino e del karma, per quello che ne so tu potresti essere un’anima
molto più antica ed evoluta di me.
Io non sono superiore a te,
in niente. Quindi, io non sono il tuo Guru.
La magia è, secondo me, un
bellissimo percorso personale, capace di aiutarci ad ottenere dall’universo
quanto maggiormente desideriamo. È un percorso di libertà, da norme morali e
regole sociali. Nessuno, in un percorso magico, può interporsi tra il Magus e
il divino.
Altrimenti, sarebbe un
culto, una religione, una fede che necessita di un sacerdote che si ponga tra
l’uomo e gli Dei.
Nella magia, è diretto il
rapporto tra l’uomo e il Dio.
Quindi, a mio parere, non
esiste per forza la necessità di un Guru, o di un Maestro.
Per carità, conoscere
qualcuno che le cose le ha fatte prima di noi, e può darci qualche consiglio, è
molto utile. Ma non indispensabile. Io preferisco parlare di compagni di
viaggio, di amici, piuttosto che di Guru da cui dipendere totalmente e
supinamente.
Conosco troppe, troppe
storie di pseudo - Guru che hanno circuito, sedotto, truffato delle giovani
ragazze alla ricerca di un Maestro.
Siate voi il Maestro di voi
stessi.
Io per voi sarò un’amica, se
lo vorrete.
Ogni storia che ascolto,
ogni persona che conosco, ogni vostro problema che affronto, lo vivo come se ci
fossi stata io, nei vostri vestiti. Mi arrabbio come vi arrabbiereste voi, mi
porto a casa, triste, le vostre sconfitte, e spesso, all’ora di cena, le
condivido con mio marito (evitando ovviamente di legarle alla vostra persona).
Se voi piangete, anch’io in un angolino, dentro, lo sto facendo. Se voi ridete,
e avete successo in qualcosa, è come se quel trionfo fosse anche un po’ mio. Se
vi batte forte il cuore, sono emozionata insieme a voi, e mi chiedo, come voi,
se lui è davvero quello giusto.
Se vi sto insegnando
qualcosa, adoro farvi ridere per legare ad un argomento magari un po’ noioso
qualcosa di buffo. Così non ve lo dimenticherete mai.
Se io fossi la vostra Guru,
tutte queste cose non potrei permettermele.
Dovrei guardarvi, dal
gradino della mia superiorità, con sufficienza, distacco e freddezza.
Voi magari mi temereste
anche un po’ (e magari mi ascoltereste un po’ di più, soprattutto quando vi
consiglio di non mandare 10 sms in 20 minuti al vostro ex…).
Ma tutto il calore, il
colore, l’empatia di questo lavoro andrebbero, irrimediabilmente, buttate nel
cesso.
Io non sono la vostra Guru,
non lo sarò mai. Sono la vostra amica, se lo vorrete.
E da amica, vi consiglio di
non cercare nessun Guru, da nessuna parte. C’è già, davanti a voi, quando vi
guardate allo specchio nella luce del mattino.
Marco Donatiello photographer
Sono quasi completamente d'accordo con te. Forse però l'insegnamento, seppur non indispensabile, rimane comunque il modo migliore per una persona per raggiungere le proprie potenzialità. Di certo il miglior insegnante non è quello che si nasconde dietro una cattedra(quale che sia), ma quello che ti prende per mano e ti guida attraverso i meandri della Conoscenza e non può farlo senza essere anche un amico.
RispondiEliminaFerruccio
Bravo, hai colto in pieno il messaggio che volevo dare... :-)
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