venerdì 17 maggio 2013

L'ARTIGIANO DI BUSSANA

C'è una cosa che mi commuove, mi sconcerta, mi lascia esterrefatta e priva di parole (cosa rara quest'ultima): la generosità.
Perchè di questi tempi, tempi di lupi travestiti da agnelli, se qualcuno ti regala qualcosa il primo pensiero è: "Cosa vuole in cambio? Mica mi infinocchia così."
Però un giorno d'estate di quasi otto anni fà, in un ridente paesino sopra al mare, un uomo davvero mi stupì.
Era l'artigiano di Bussana.  
Immaginate me e mio marito a sciabattare per un paesino della riviera ligure, coi nostri copricostume, arruffati e felici. Bussana è il paese per eccellenza degli artisti e degli artigiani. E' un paese che, a fine '800, ha vissuto un forte terremoto, che ha fatto crollare le mura e reso inagibili le abitazioni. Tutti erano evacuati e si erano spostati più sotto. Era diventato un paese fantasma, pieno di case abbandonate, macerie, rovine. Fino a che un gruppo di artisti, italiani e stranieri, ha deciso di ridare vita a quel borgo. Ha tirato sù le vecchie abitazioni e senza grandi contratti di compravendita si è impossessato di quei vecchi terreni abbandonati.
Adoro questa storia, nella mia mente di cartomante gitana ho sempre sognato di andare in un paese abbandonato dopo il terremoto e rendere mia qualche fatiscente proprietà, per trasformarla nel mio antro segreto. Ma torniamo a noi. 
Ero lì, felice, a sciabattare per il borgo immaginando di accaparrarmi qualche ripostiglio abbandonato, quando improvvisamente mi trovai davanti al negozio di Clemente. Una sorta di lunga e scura bottega, piena zeppa di gioielli etnici di pietre e metallo, statue, candelabri, nel disordine più totale. E dietro quel meraviglioso pandemonio, si ergeva un uomo sui cinquanta, alto, capelli brizzolati, occhi azzurri, vestito di bianco e scalzo. Era circondato da uno stuolo di ragazzini, travestiti da baccanti, con foglie d'uva tra i riccioli. Tutti perdutamente incantati ad ascoltare le sue storie provenienti da mezzo mondo. Il più assorto di tutti, ancora oggi sospetto fosse il suo giovane amante.
Non facciamo in tempo a mettere piede nel suo negozio, che lui si volta, ci squadra e ci indica gridando "Voi!". Io, ammetto, non sono fisionomista, ma un tipo così difficilmente me lo sarei dimenticato. Dalla ritrosia di mio marito, capisco che anche lui è la prima volta  che lo vede. 
Il tizio avanza verso di noi, prende al volo una Bibbia emersa dai suoi gioielli, la apre a caso e legge un passo. Quindi ripete, "Sì, siete proprio Voi! Vi ho sognato stanotte!"
Ammetto che, col nostro lavoro, di situazioni strane ce ne sono capitate tante, ma questa mai. Ci presentiamo, lui si chiama Clemente. Appena capisce che abbiamo un negozio di magia a Torino gli brillano gli occhi.
Non sto scherzando: era la prima volta che ci vedeva, eravamo due sconosciuti ai suoi occhi, e ha deciso, così, su due piedi, di lasciarci tanti dei suoi gioielli e creazioni da poterci riempire uno scrigno. Da vendere nel nostro negozio, senza impegno, senza avergli anticipato un solo centesimo. Con un semplice foglio scritto a mano da lui. Così.
Ero allibita. Quest'uomo, con l'ingenuità di un bambino e le mani esperte di un artigiano, ci stava lasciando merce per un valore superiore allo stipendio di un mese. Senza che glielo avessimo chiesto. Senza sapere se ci avrebbe mai più rivisto o saremmo scomparsi dalla faccia della terra con i suoi magnifici gioielli.
I suoi preziosi sono creazioni sottili: sono realizzati con una particolare lega alchemica, composta di oro, argento e rame. Indossandoli, è possibile persino prevedere il proprio stato energetico: se il rame rilascia una leggera sfumatura verde sulla pelle, significa che si possiede una sudorazione alcalina e probabilmente il fisico è affaticato nella digestione e nello smaltimento delle tossine. Insomma, sono gioielli intelligenti.
Sono passati otto anni da allora. Clemente ci contatta dai posti più disparati sulla faccia della terra, da Bali, dal Cairo, dalla Thailandia. Di solito ci chiede, coi soldi guadagnati dalla vendita dei suoi gioielli, di pagargli l'albergo in qualche remota parte del mondo. 
Ogni tanto torna a Bussana, ma sempre più raramente, solo d'estate è facile trovarlo.
Io me lo immagino, in questo momento, su qualche spiaggia sconosciuta, vestito di bianco, i piedi scalzi, attorniato da decine di giovani baccanti affascinati dai suoi racconti.
Grazie per aver portato la tua arte nella nostra vita, Clemente. Grazie per averci dimostrato che  nella vita, davvero, è bello fidarsi di qualcuno.


Scorcio di Bussana Vecchia

1 commento:

  1. Gli artisti sono persone che coscientemente o inconsciamente aprono il loro sguardo verso il mondo magico. Nulla delle loro creazioni è senza senso e loro sono il mezzo di manifestazione in questo mondo di forze magiche. Il miglior modo per guardare qualsiasi opera di un artista è con gli occhi di un bambino. Con gli occhi di una persona che non conosce nulla e che per la prima volta guarda il mondo! Un vero artista è una persona fuori dal comune, come noi comunemente oseremo definire, quindi speciale. Il contatto con loro done ad entrambe le parti grande felicità e scambio di ricchezze1

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