mercoledì 8 maggio 2013

IL MIO FAMIGLIO




Per chi non lo sapesse, il termine “Famiglio” indica l'animale scelto dal Magus perchè gli sia d'aiuto nello studio della magia, donandogli un maggior punto di contatto con il mondo della natura. 
Quindi oggi voglio parlarvi un po’ del mio Famiglio, ovvero il mio gattino di casa.
Lo vidi nella foto di un’associazione che assiste i gatti randagi. Era nera, con uno sguardo penetrante, si chiamava Priscilla. Faceva rima con “Sibilla”, era un ottimo inizio, pensai.
Ho convinto il mio santo marito (che all’epoca non voleva sentirne di prendere un gatto) di scarrozzarmi fino a Piossasco, sede della gatteria in questione, per adottare e portare a casa il mio futuro Famiglio.
Mio marito non si è neppure scomposto quando si è scoperto che Priscilla era in realtà Priscillo, e aveva due piccoli attributi maschili con cui amava pisciare in giro per casa con grande gioia e soddisfazione. (Soprattutto nel letto matrimoniale, soprattutto dalla parte di mio marito).
La parte davvero difficile di questa adozione, è stata convincere gli addetti dell’associazione che, anche se volevamo un gattino nero, e lavoravamo nell’esoterismo, non avevamo nessuna intenzione di sacrificarlo a qualche oscura divinità maligna.
Mi ero portata dietro anche una copia del mio libro “Voodoo e Candomblè”.

Pag. 18:
Premetto di essere personalmente contraria, in magia, all’uccisione di qualunque animale, ed ho impostato la parte pratica di questo testo con l’intenzione di “occidentalizzare” il culto originario, senza nulla togliere alla sua efficacia, ma inserendo esclusivamente rituali che non comportassero l’uccisione diretta di animali da parte dell’officiante.
Inoltre, la legislazione italiana proibisce i sacrifici animali, in quanto
l’uccisione senza stordimento preventivo è consentita solo in alcuni macelli specificatamente riconosciuti.

Dopo aver regalato la copia, con tanto di autografo, alla socia dell’associazione, sperando che averle letto il passo che avevo scritto la tranquillizzasse in merito, sono tornata a casa col mio bellissimo Famiglio nero.
Ecco, il mio gatto ha qualcosa di esoterico, ma sicuramente nel suo lato più ombroso. Per carità, è nero, e l’ho chiamato pure Sirius, in onore a Sirius Black di potteriana memoria.
Di oscuramente esoterico per ora il mio gatto predilige:

1 – mangiare le foglie di mandragora, che sono pure un po’ tossiche, e la mia veterinaria preoccupata insiste affinché gli facciamo perdere questa brutta abitudine;

2 -  se devo fare le carte a casa, si frappone tra me e la mia cliente, e cerca in tutti i modi di morderla e graffiarla, soprattutto quando la poverina ha già le lacrime agli occhi per qualche dispiacere. Persino le mie clienti più animaliste, con cortesia ma fermezza mi chiedono di mettere Sirius in un’altra stanza perché egli tira fuori il loro lato peggiore.

3 – miagolare ininterrotto all’alba di ogni giorno, festivi compresi. Sarà la prima ora magica a scatenarlo, non so. Per ora, non se ne è persa una.

Ogni sua altra attività ha ben poco di esoterico. Giusto una settimana fa è saltato giù dalla finestra (abitiamo al primo piano) e, stupefatto per la sua immensa, ritrovata libertà ha pensato bene di andarsi a infrattare in cantina, dove tra polvere, ragnatele e calcinacci è diventato grigio. Mio marito, accorso alla sua ricerca, stava per lasciarlo lì,  non riconoscendolo e pensando si trattasse di un certosino di qualche vicina di casa.
Riassumendo, li volete due consigli?
Il primo, non fate sacrifici animali in magia. Anche vi servisse a realizzare i vostri desideri (cosa di cui dubito fortemente), che trionfi sarebbero quelli ottenuti tramite la sofferenza di un animale innocente?
Secondo consiglio, prendetevelo un Famiglio, se ancora non lo possedete. Nella peggiore delle ipotesi, non vi porterà grandi soddisfazioni esoteriche, ma sicuramente riempirà la vostra vita di Magia.

Nessun commento:

Posta un commento