Sarà la crisi, sarà che gira sempre più disinformazione, ma quotidianamente, in media, ricevo due domande di consulto gratuito.
Sto per scrivere di un argomento spinoso, lo so, ma mi piace inframmezzare post più leggeri e spiritosi con altri più seri. Oggi vi tocca il pippone serio, mi spiace.
Il problema non è la richiesta del consulto gratuito in sé, ma è il tono con cui solitamente la persona risponde, quando scopre che gratuito non è. Per carità, è poco più di due pizze con birra, penso io. La loro risposta solitamente è: “Ma come , così tantooo? Ma io pensavo che per queste cose non ci si facesse pagare!!!”.
Stessa simile sceneggiata quando tali persone si informano sul prezzo di un rito del negozio, su un talismano, etc etc.
A noi tutti, poveri esoteristi, piacerebbe giocare a fare i santoni, i guru illuminati, sulla cima di una montagna, e da lì diffondere, con ascetica sapienza, le nostre perle di saggezza.
Però viviamo in questo mondo materiale. Abbiamo affitti e bollette e tasse da pagare, la spesa per un frigorifero da riempire, abiti che ci riparino dal caldo e dal freddo. (Per carità sugli abiti ammetto di eccedere leggermente nei miei attacchi da shopping compulsivo nel periodo dei saldi).
Per arrivare a conoscere l’occulto, abbiamo frequentato dei corsi spesso molto più costosi di quelli che offriamo noi. Abbiamo letto decine e decine di testi, spesso antichi e quasi introvabili, e certo che costavano quelli! E per il resto del tempo che avevamo ritagliato alla nostra passione, abbiamo dovuto spesso svolgere dei lavori umili, o poco gratificanti, che ci permettessero di sopravvivere. Abbiamo speso soldi per viaggi che ci avvicinassero a persone con cui volevamo confrontarci in ambito esoterico.
Abbiamo chiesto poco più di un caffè per i primi consulti svolti, in modo da prendere dimestichezza e affinare la tecnica, senza approfittare di nessuno.
Per quanto molto giovani, sia io che mio marito non ci siamo messi al pubblico improvvisandoci: avevamo alle spalle anni e anni di gavetta. (Ammetto, abbiamo iniziato a praticare che eravamo ancora minorenni…).
Noi abbiamo pagato, per ottenere quello che possediamo. Abbiamo investito tempo, energie, denaro, per poter essere così bravi da aiutare gli altri in questo settore. Non ci siamo mai pentiti di averlo fatto. Però, è giusto che allo stesso modo le persone che si rivolgono a noi paghino i nostri servizi e la nostra merce.
Niente deve essere dato per niente. Equivarrebbe a svalutarlo.
Persino la tradizione vuole che non ci si presenti ad una cartomante a mani vuote, almeno una moneta dev’esserle lasciata.
Se parliamo di un rito, è bene ricordare che, se chiediamo qualcosa all’universo, qualcosa dobbiamo sacrificare noi. Qualcosa di non troppo dissimile dallo “scambio equivalente” (che Full Metal Alchemist ha cercato di far comprendere alle masse).
Sinceramente, penso che l’importo di una borsa di Armani in cambio della possibilità di ottenere l’appagamento di un proprio desiderio sia uno scambio più che onesto.
Come ripete sempre mio marito:
“Occorre avere i piedi all’Inferno e la testa in Paradiso”.
Per Inferno, qui intendiamo l’Inferno della materia, con le sue insopprimibili e urgenti necessità, che devono essere placate per potersi elevare.
È una teoria anche conosciuta, nelle discipline olistiche, con il termine di “Radicamento”. Siamo come degli alberi, le nostre radici devono essere piantate nella terra per poter protendere le foglie verso le altezze incommensurabili dell’Infinito.
Un buon esoterista non trascura il suo Primo Chakra, non ha il frigo vuoto e le bollette scadute. Un buon Magus sa che il suo primo compito è quello di cavarsela con il mondo della materia. Solo così potrà proseguire verso i piani superiori. Se le sue radici sono fragili, basterà una brezza leggera per spazzarlo via come un debole fuscello. Io sinceramente non ho mai conosciuto un bravo occultista senza la pancia piena, una casa riscaldata e illuminata, e un conto in banca che gli consentisse di acquistare materiali e testi a lui congeniali.
Per carità, sicuramente esisteranno, in ogni parte della Terra.
E con questo non voglio assolutamente giustificare gli esoteristi con la sete di guadagno, al punto da truffare il prossimo e vendere la loro anima per poco più di 30 denari.
Come diceva Bertolucci nel suo “Piccolo Buddha”:
- Se tendi la corda oltre misura si spezzerà, se la lasci troppo lenta non suonerà.
Così Siddharta comprese che la strada dell’Illuminazione stà nella via di mezzo, che è la linea tra gli opposti.”
C’è sempre una via di mezzo, tra un Mago che vi chiede lo stipendio di tre mesi per eliminare una presunta e letale fattura di morte che lui vede senza ombra di dubbio, e una cartomante che vi chiede poco più di due pizze per dirvi, con un consulto accurato, che nessuno vi ha fatturati a morte e potete dormire sonni tranquilli.
Lo dicevano anche i Latini e io ne cerco di fare uno stile di vita: In medio stat Virtus.
RispondiEliminaVerissimo!
RispondiEliminaPersonalmente, ho risolto tutto con "ti dedico tot del mio tempo e quindi della mia vita, e quindi prendo qualcosa in cambio. Poi che sia uno scambio (Ti faccio un massaggio e tu mi cuci le tendine) o vile denaro, dipende dalla persona. :)
RispondiEliminaBrava, direi che è un ottimo "scambio equivalente"... Anch'io ho una cliente estetista con cui faccio qualche scambio... In passato avevo una cliente che gestiva un negozio di abiti per bambini, ci ho vestito mio figlio per un anno...
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