È un classico, lo so. Sto facendo le carte ad una ragazza / donna / signora affascinante che, per quasi un’ora di consulto, ha elencato tutte le possibili malefatte maschili racchiuse in un unico individuo.
Lui che non la chiama, lui che ha il crampo dello scrittore quindi non le manda neanche una mail o un sms in due settimane, lui che ha 25 “mi piace” su una sua foto a torso nudo di Facebook, di cui almeno 15 sono strani nomi incomprensibili di giovani bionde dell’Est.
Lui che la cerca d’improvviso, tipo alle due di notte, e si offende se lei non si dimostra immediatamente disponibile all’amplesso.
Lui che in ogni benedetto weekend che Dio manda sulla terra è inspiegabilmente impegnato in ogni sorta di faccenda tranne il vedere la mia cliente. E passa sabato e domenica col cellulare staccato, ma dice di vivere da solo.
Lui che ribadisce (anche un po’ risentito!) di vivere da solo ma in cinque mesi di relazione non ha mai mostrato il suo appartamento alla mia cliente.
Lui che non manda neanche un telegramma di condoglianze alla morte del padre della mia cliente, ma sembra precipitare nel baratro della disperazione se gli graffiano la portiera del nuovo Coupè. (e in tali casi vorrei, vorrei davvero che a rovinargliela fosse stata la mia cliente, ma questo non accade quasi mai).
Insomma, lui lo stronzo. Lui il mostro. L’evento inspiegabile di cui scrivo non è però trovarmi a parlare di uno stronzo, il mondo ne è pieno, anzi mi risveglio stupefatta dal torpore della veggenza quando sento qualche donna chiedermi, finalmente, di un bravo ragazzo, un’anima pia, di un uomo sensibile.
È così raro.
Devo capire se gli stronzi sono la maggioranza, oppure se solo donne che hanno a che fare con gli stronzi divengono mie clienti.
Preferisco credere nella seconda opzione, è più confortante.
Dicevo, l’evento curioso delle mie sedute di cartomanzia non è il parlare di uno stronzo. È quello che succede, a consulto quasi concluso. È una domanda che mi viene rivolta con un tono di voce improvvisamente timido, flebile, quasi imbarazzato. La domanda è: “Ma secondo te è Lui l’uomo della mia vita? È Lui la mia anima gemella?”.
Allora. Io credo nella predestinazione degli incontri, nelle anime unite da un percorso karmico da cui entrambe emergeranno cresciute, maturate, consapevoli. Sono fermamente convinta che per ognuna di noi esista almeno una anima gemella capace di completarci, l’altra metà perduta della mela.
“All'inizio eravamo una cosa sola, un unico essere. Poi per qualche motivo questo essere fu diviso in due, e le due metà vennero chiamate: uomo e donna. Da allora l'uomo e la donna vivono la vita cercando di trovare la metà opposta e ritornare ad essere un unica entità.” (Platone)
Tutto ciò è bellissimo, spirituale, romantico. Però. Possibile che la tua anima gemella debba proprio essere lo stronzo? Ma tra tutti, proprio lui? Certo che dovevi volerti proprio male se, prima di incarnarti, hai deciso che la tua anima gemella sarebbe stato un uomo incapace di renderti felice. Oppure, dai piani divini, chi ha deciso del tuo destino ha pensato che il modo migliore per farti bruciare un bel po’ di karma fosse proprio l’incontro con lo stronzo?
Tutto ciò è bellissimo, spirituale, romantico. Però. Possibile che la tua anima gemella debba proprio essere lo stronzo? Ma tra tutti, proprio lui? Certo che dovevi volerti proprio male se, prima di incarnarti, hai deciso che la tua anima gemella sarebbe stato un uomo incapace di renderti felice. Oppure, dai piani divini, chi ha deciso del tuo destino ha pensato che il modo migliore per farti bruciare un bel po’ di karma fosse proprio l’incontro con lo stronzo?
Io credo nel karma, nella predestinazione, nell’invisibile filo rosso che unisce due persone.
Ma credo anche, e ben più fermamente, nel libero arbitrio e nell’istinto di sopravvivenza.
Quindi, se lo stronzo, com’è nella sua implicita natura, ti stà facendo dannare, ti rovina l’esistenza, ti porta all’attività compulsiva di ingurgitare kili di nutella aspettando una sua telefonata, o al contrario ti attorciglia lo stomaco al punto che non possa entrarvi neanche uno spicchio di mela… Ecco, secondo me lo stronzo NON E’ la tua anima gemella.
Ovvero, sì, potrebbe anche esserlo, chi sono io per dirti il contrario? Inoltre a questa domanda spesso mi escono carte che più karmiche non si può, da cui perfino io devo desumere che l’entrata dello stronzo non sia stata casuale nella tua vita.
L’entrata, no. L’uscita, sì. Noi siamo esseri dotati di libero arbitrio, come quando Adamo decise di mangiare il frutto della conoscenza, come quando quotidianamente decidiamo se uscire a buttare l’immondizia sotto la pioggia o tenercela ancora in casa a puzzare.
Ecco, ma buttiamola via questa immondizia. Che ci può capitare di peggio? La solitudine? E che tipo di vita predestinata era, quella in cui a riempirci un vuoto doveva essere un’immondizia di uomo?
A me piace pensare che i Signori del karma, dall’alto dei cieli, chiunque essi siano, si congratulino quando vedono una mia cliente che manda definitivamente a quel paese uno stronzo e decide di provare ad essere felice.
Anzi, secondo una mia teoria, tali Signori del karma ne rimangono talmente stupefatti ed estasiati da inviare immediatamente, alla mia cliente, qualche sorta di premio fortunato. Che si tratti di un venti euro per terra o di una borsa di Vuitton super scontata, poco importa. E quando sono davvero, davvero soddisfatti, le mandano pure un uomo migliore.
Tanto, nella peggiore delle ipotesi, se proprio scoprite che la vita da voi programmata grazie al libero arbitrio è una ciofeca, e lo stronzo davvero vi manca perché vi faceva anche sorridere… vi rivelerò un segreto.
Ritornano. Sempre. Non riescono a stare a lungo senza di voi. Quindi, cosa succederà al prossimo giro di ruota?
Siamo i detentori della nostra vita, scegliamocela noi, l’anima gemella.
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