sabato 11 maggio 2013

MAGIA BIANCA, MAGIA NERA

Immaginatemi nel mio studio, a fare le carte ad una nuova cliente.
Un po’ impaurita e titubante, improvvisamente mi chiede se io pratico solo Magia Bianca, oppure svolgo anche riti di Magia Nera.
Noto che questa domanda mi viene fatta sempre meno, non so se perché vedendomi spesso di nero vestita mi si releghi automaticamente al satanismo, oppure se, sapendomi l’autrice di “Voodoo e candomblè” e non avendolo letto, mi si immagini intenta a sacrificare galli neri a Cal’fou durante il weekend.
Comunque.
Io, e come me qualunque Magus che si rispetti, non pratichiamo Magia Bianca. E non pratichiamo Magia Nera. (e neppure rossa, verde, violetta o quant'altro. Smettetela!)  J
Pratichiamo la Magia.

I Sette Poteri, pag. 14:
Queste sette forze, come la magia che di esse fruisce, non sono, di per sè, buone o cattive, bianche o nere, benefiche o pericolose.
È l'uso che se ne fa che le rende positive o negative. Di per se stesse, sono neutre, come incolore è la magia, per quanto la si voglia classificare bianca, nera, rossa, grigia o quant'altro.
È l'intenzione di ciò che dalla magia chiediamo che determina il suo colore.

Facciamo qualche esempio pratico.
Devo effettuare per una cliente un rito di avvicinamento. Il suo grande amore sta attraversando un momento di stanchezza emotiva, è meno passionale e coinvolto. Fargli un legamento lo porterà a provare più amore e a sentirsi più attratto dalla mia cliente.
Sto svolgendo un rito di Magia Bianca secondo voi? Perché cerco di migliorare l’amore tra due persone?
E se vi dicessi che la mia cliente è l’amante di un uomo sposato, coniugato con regolare sacramento in Chiesa (ve lo ricordate quel passo: “che l’Uomo non divida ciò che Dio ha unito”?). Magari un marito che è pure padre di due figli piccoli.
Per la mia cliente, questo sarà un rito di purissima Magia Bianca. Per la moglie di lui, sarà un lavoro di Magia Nera.
Prendiamo ora il caso opposto.
Arriva da me una signora cinquantenne che vuole che io assolutamente tenti di dividere la figlia adolescente dal suo ragazzo, il suo primo, grande amore. Il ragazzo a cui lei ha donato la sua verginità e che le fà battere forte il cuore. Devo fare in modo che non si frequentino mai più.
Ecco, penserete, se non è questa Magia Nera! E se vi dicessi che il ragazzo in questione è un tossicomane che ruba nel portafogli della mia cliente per farsi una dose?
Solo con una prospettiva allargata possiamo comprendere.
La Magia non ha colore. È l’uso che di essa si fa (e anche, in parte, delle entità che si invocano a tal fine) a determinare il suo colore.



Marco Donatiello Photographer

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