Premetto di non essere
razzista. Di adorare, almeno in parte, il guazzabuglio colorato che la
multi-etnicità stà recando all’Italia.
Ciò che adoro, decisamente
meno, è di essere sempre, sempre, dall’adolescenza in poi, scambiata per straniera.
Ebbene sì, sono italiana.
Ammetto che il mio nome, “Stella”, non aiuta. Perché non è un nome d’arte, è
davvero un mio nome di battesimo. Quindi qualcuno sospetta che il mio vero nome
sia, tipo, “Svietlana”, ed io per comodità l’abbia tradotto in “Stella”.
Un’altra cosa che non aiuta
è che sono davvero, davvero alta. Che culo, penseranno le mie lettrici donne.
Ma per niente, provate voi a trascorrere la vita ad uscire con uomini
leggermente più bassi di voi (e che non lo ammetteranno neanche sotto tortura).
Tacchi alti banditi.
Contando che detesto le ballerine, passo metà dell’anno con lo stivale stile
“cow girl” e l’altra metà dell’anno con sandali rasoterra aperti. Per mia
fortuna, le mezze stagioni stanno scomparendo.
Altro fastidio dell’uscire
con uomini più bassi di me (ovvero dal metroeottanta in giù) è che dovevo
inerpicarmi e contorcermi in varie strategie per apparire più bassa. Ottimo
l’escamotage della gamba piegata, almeno tre centimetri scompaiono. Altrimenti,
appoggiarsi ad ogni muro – ringhiera – pianta si trovi in circolazione.
Un giorno stavo per perdere
la vita per colpa di un ballatoio traballante e di un ragazzo troppo basso.
Senza andare fuori tema, è
imbarazzante che io sia sempre scambiata per straniera.
Quando a 21 anni sono andata
a vivere da sola (prestissimo, per qualunque ragazza italiana dotata di senno),
mi era appena scaduta la carta d’identità. Porgendo, un po’ titubante, il
passaporto al mio nuovo amministratore, egli, con piglio deciso, iniziò a
chiedermi se io, in quanto rumena, avessi ottenuto il permesso di soggiorno.
Ancora peggio, un giorno
stavo aspettando un mio amico ai giardinetti davanti a Porta Nuova, seduta su
una panchina. Subito mi si pararono davanti tre carabinieri. Iniziarono a
chiedermi i documenti. Fortunatamente li avevo, ancora oggi detesto uscire con
la borsa e spesso giro senza documenti d’identità. Sono furba, eh.
I carabinieri, non
soddisfatti della mia carta d’identità, da cui si evinceva chiaramente che sono
italiana, di razza toscana per giunta (avranno pensato ad un falso) mi chiesero
di tirare fuori, lentamente, dalla
borsa, tutto il suo contenuto pronunciandone il nome in italiano.
Chiavi. Mela. Fazzoletti.
Mascara. Portafogli. Caramelle.
Per fortuna si sono arresi
prima che arrivassi all’assorbente e alla Voodoo Doll.
In spiaggia, una signora con
cui ho amabilmente conversato per circa mezz’ora, nel salutarmi si è
complimentata: “certo che tu parli davvero bene l’italiano, brava!”. Ho dovuto
trattenermi per non seppellirla tra le alghe.
Per non parlare di quando
porto mio figlio al parco (che, accidenti, ha preso tutto da mio marito, il
classico mediterraneo) e vengo immancabilmente scambiata per la tata straniera.
Poi ci sono i tenaci, i
testardi. “Ma come, non sei straniera? Beh, allora avrai i genitori stranieri.”
Ebbene no. “Ma qualche zio, cugino, bisnonno, arcitrisavolo?” No.
A quel punto, proprio perché
un po’ mi fanno tenerezza, fantastico insieme a loro di come, probabilmente,
mia nonna piemontese si sia lasciata sedurre da qualche tedesco durante la
seconda guerra mondiale… Allora li vedo rasserenarsi. “Eh, sì, sarà andata
sicuramente così”. Ho raccontato questa ipotesi giustificatoria così tante
volte che inizio a temere il fantasma di mia nonna (e di mio nonno, che si
rivolterà nella tomba per tutte le corna che io, innocentemente, gli ho
attribuito). Una di queste notti sento che me li ritroverò ai piedi del letto.
Per fortuna ho scritto un
libro in cui espongo chiaramente i metodi di difesa da entità disincarnate. Mi
sa che me ne andrò a rileggere qualche pagina prima di andare a nanna stasera….
Ciao!Come si chiama il libro che hai scritto e citato alla fine del post?
RispondiEliminaklaus
Ciao, è il mio ultimo libro scritto, "Vampiri" di Aradia Edizioni, tratta nel dettaglio i metodi di difesa da entità disincarnate...
RispondiEliminaGrazie lo leggerò..
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